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Una delle prime cose che ti insegnano appena metti piede su Urania, sono le norme di sicurezza a bordo, importanti per non per non mettere a rischio la tua vita, quella degli altri, e per far sì che le attività della spedizione si svolgano regolarmente. Ce le spiega il comandante di Urania in questa spedizione, Vincenzo Lubrano Lavadera, al quale chiediamo anche ruolo e funzioni dell'equipaggio di Urania.
D.: che tipo di equipaggio compone questa spedizione di Urania e quale la sua specificità?
R.: La nave è gestita da un equipaggio di circa una ventina di persone, una parte di coperta, una di macchina e una di camera.
Il nostro ruolo consiste nel condurre la nave verso l’area di ricerca stabilita, assistere nelle varie operazioni di campionamento, messa a mare e recupero della strumentazione. Io,in quanto comandante, faccio da mediatore con gli organi militari che sono preposti al controllo; e l’armatore della nave, cui dobbiamo sempre rispondere.
Oltre alla parte addetta alla conduzione, abbiamo a bordo due tecnici specializzati che assistono i ricercatori nel funzionamento degli strumenti; non tutti i gruppi che salgono a bordo sono infatti a conoscenza della strumentazione della nave, del suo uso e funzionamento; e garantire un corretto utilizzo di questa dotazione è fondamentale sia per questioni di sicurezza sia per evitare danni agli strumenti. Le operazioni vengono tutte condotte e assistite a mare; mentre l’elaborazione dati è a carico dei ricercatori.
D: quale è il rapporto che si instaura con chi sale a bordo?
R.: Il rapporto che instauriamo con chi sale a bordo deve essere necessariamente buono. Tutti gli elementi che compongono l’equipaggio devono interagire con i gruppi scientifici che si imbarcano; noi siamo una nave particolare perché non trasportiamo merci e passeggeri, bensì ricercatori che vengono in mare per effettuare ricerche di tipo idrologico, geologico, biologico, a seconda dell’istituto che ospitiamo al momento.
E il rapporto deve essere buono soprattutto con il capo missione. Comandante della nave e capo missione sono i due cardini della spedizione: il primo responsabile della conduzione e l‘altro del raggiungimento degli obiettivi della campagna. Con il capo missione si lavora gomito a gomito quindi ci vuole disponibilità reciproca; il comandante chiede dal canto suo che vengano rispettati requisiti riguardanti le regole di comportamento a bordo, leggi, normative, ordinanze di sicurezza della navigazione; si cerca sempre di consigliare al meglio il ricercatore che deve svolgere attività in condizioni meteo marine soddisfacenti. Bisogna infatti evitare che si creino situazioni di rischio o si sia impreparati di fronti ad eventuali imprevisti.
Anche se ormai grazie ai modelli matematici meteorologici, è difficile farsi sorprendere da un improvviso cambio di tempo; ieri ad esempio si sapeva che ci sarebbe stata burrasca le sera del giorno 13, allora ci siamo cercati una postazione sicura, a poche miglia dal porto di Trieste in attesa del miglioramento delle condizioni meteo. D’altra parte non avremmo potuto fare operazioni a mare, e bisogna evitare inutili e dannose situazioni di stress.
Devo dire che il bilancio comunque è positivo, avere a che fare con un tipo di passeggeri particolare come i ricercatori è stimolante; si tratta di persone con una preparazione diversa dalla tua e con cui è gratificante chiacchierare, confrontarsi, scambiare le nostre esperienze e confrontarsi anche con il differente rapporto con il mare.
Additional Data
Reporter name or Institution: | Alba L'Astorina, IREA CNR; Vincenzo Lubrano Lavadera, comandante nave Urania |
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